Inserire il bambino al nido al momento giusto

L’età ideale per inserire il bimbo al nido

Molti genitori che intendono inserire il bambino al nido si chiedono quale sia l’età più giusta per introdurlo in questo nuovo mondo. E’ del tutto normale che essi sono invasi dalla paura, dal timore di dover lasciare il proprio bimbo alle cure di terze persone che non siano in uno stretto legame di parentela.

L’importante è però riuscire a fare la scelta giusta valutando bene le strutture ed il personale dei nidi che si vanno a visitare preferendo strutture come il micro nido, dove il numero di bambini è ridotto, e di conseguenza le attenzioni saranno maggiori.
Certamente il piccolo quando viene al mondo non è in grado di distinguere le diverse figure che si prendono cura di lui, anche se può riuscire a riconoscere, attraverso l’odore e la voce, la propria madre.

Fra il sesto ed il settimo mese, diviene maggiormente discriminante nei confronti della persone con le quali entra in contatto. Dal nono mese l’attaccamento con la figura di riferimento si fa stabile e decisamente visibile: il bambino richiama la sua attenzione, la saluta, la usa come base per esplorare l’ambiente, ricerca in lei protezione, in particolare se si trova a cospetto di un estraneo.

Ecco perché secondo molti studi attuali l’età ideale per inserire il bambino al nido dovrebbe avvenire durante il primo anno di vita, perché il legame di attaccamento con la figura principale di riferimento, che solitamente è la mamma, non si è del tutto consolidato, infatti il piccolo è pronto ad allontanarsi da lei e diventa un curioso esploratore, i primi passi sono un segnale visibile di questa crescente autonomia, la sua capacità di spostarsi matura e aumenta ogni giorno. Ciò che prevale in questa età è senz’ombra di dubbio la curiosità, l’esplorazione.
Il periodo migliore per inserire il bambino al nido è tra i cinque-sei mesi, cioè quando non attraversa una periodo di crescita critico, perché comincia a sviluppare le basi per un attaccamento sicuro e acquisisce le principali fasi dell’interazione con gli altri:

  • comincia ora il loro percorso di selettività cioè si focalizzano su individui specifici;
  • richiedono la vicinanza fisica all’oggetto o persona dell’attaccamento;
  • hanno bisogno di benessere e sicurezza;

Il fattore più significativo ai fini dell’inserimento al nido è che il piccolo a 5 mesi potrà creare con più persone contemporaneamente (mamma e educatore) una rappresentazione mentale che vada di pari passo e quindi può vedere entrambi come base sicura per le sue esplorazioni e cominciare così una rapporto di fiducia.

Al contrario l’inserimento verso i 18/24 mesi risulterebbe dunque, più complesso perché l’ansia da separazione è eccessiva e si ha una certa diffidenza verso gli estranei; in questo momento il legame con la madre è ben radicato e ha un carattere duraturo, le relazione è focalizzata su un individuo particolare.
Tutto quanto esposto sopra è basato sul nostro sistema di micronido dove, in presenza di 10 bambini, sono presenti 2/3 educatori insieme, pertanto anche i bimbi più piccoli possono avere tutte le cure e le attenzioni necessarie, in un ambiente molto simile a quello di casa, proprio come se fosse in famiglia, per vivere in serenità l’assenza della mamma. Nidi più numerosi potrebbero non essere idonei a ospitare bambini così piccoli.